“Il Sinodo si sta scaldando”, ha riferito padre Federico Lombardi al termine della settima congregazione generale che si è tenuta stamani. Al centro del dibattito le sfide pastorali in merito all’apertura alla vita nell’annuncio del Vangelo del matrimonio.
Lombardi ha osservato che “c’è una linea che parla con molta decisione dell’annuncio del Vangelo del matrimonio, che esige di affermare che se c’è un legame valido, un matrimonio esistente, non è possibile l’ammissione ai sacramenti dei divorziati risposati, in coerenza con la dottrina e per fedeltà alla Parola del Signore. E una linea che, non negando l’indissolubilità del matrimonio e la proposta di Gesù, vuole vedere nella misericordia le situazioni vissute e fare discernimento su come affrontarle nella loro diversità, tenendo conto delle situazioni specifiche”. Questa seconda linea, in altre parole, si pone il problema di “vedere come, senza negare in alcun modo la dottrina, venire incontro alle esigenze della misericordia con un approccio pastorale alle diverse situazioni”.
“Si procede nell’approfondimento delle riflessioni, nella conoscenza vicendevole, nella spontaneità e nella sincerità delle espressioni”, ha aggiunto Lombardi, “ma non si fa nessun conto”…“Nel Sinodo non si fa la conta, perlomeno nel dibattito generale. C’è un ascolto interessato da parte di tutti, molto rispettoso: non mi sembra possibile dire che c’è un orientamento nettamente prevalente”.
“Quando sarà il momento di votare la Relatio – ha ribadito il cardinale Coccopalmerio, rispondendo alle domande dei giornalisti – ci sarà la possibilità di contarsi: non so se entrerà nel documento, ma si potrà vedere come le due anime si rapportano”. Il tutto, insomma, si svolge “nel clima di assoluta spontaneità che il Papa ha indicato in maniera magistrale dall’inizio. Stanno venendo fuori delle confessioni, delle testimonianze: ognuno dice quello che pensa, e lo dice con passione”. Le due linee, quindi, “sono entrambe presenti, ma non perché antagoniste, contrapposte quasi da nemici. C’è ascolto cordiale, umile e sincero”.
Sul tema della comunione ai divorziati risposati, il cardinale Coccopalmerio ha detto: “il mio pensiero è che dobbiamo adottare l’ermeneutica del Papa, che è quella di salvare la dottrina ma a partire dalle singole persone, dalle loro concrete situazioni e necessità, urgenze, sofferenze. Noi dobbiamo dare una risposta a persone concrete che si trovano in condizioni di gravità e urgenza”.
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