La Liturgia eucaristica consiste essenzialmente nel sacrificio conviviale, che, sotto i segni del pane e del vino, rappresenta e perpetua sull’altare il sacrificio pasquale di Cristo Signore. Sacrificio e banchetto sono così intimamente uniti, che nel momento stesso in cui si compie e si offre il sacrificio, lo si compie e lo si offre nel segno del banchetto.
Ne consegue che i momenti principali della Liturgia eucaristica sono due: la grande Preghiera eucaristica, nell’ambito della quale si compie e si offre il sacrificio, e la santa Comunione, con la quale si partecipa pienamente, nella fede e nell’amore, al sacrificio stesso. Momento secondario è quello iniziale, in cui si presentano i doni sull’altare.
Centro visibile della Liturgia eucaristica è l’altare.
Pertanto, la liturgia eucaristica è il centro della Messa ed ha inizio con l’offertorio o preparazione dei doni, momento in cui vengono portati all’altare il pane e il vino che diverranno Corpo e Sangue di Cristo.
È il sacerdote a presentare al Signore i doni del pane e del vino che diventeranno il Corpo ed il Sangue di Cristo.
Vi siete mai chiesti perché proprio il pane e il vino?… Si! Gesù ha scelto proprio questi perché il pane è il nutrimento base delle civiltà antiche come di quelle a noi contemporanee. Il pane e il vino sono anche il risultato del lavoro dell’uomo che sa trasformare in bene i più semplici elementi che la natura offre, dal grano si arriva al pane, e dal grappolo d’uva si arriva al vino. L’Eucaristia allora è anche la nobilitazione e santificazione del lavoro umano. Stesso discorso vale per il vino, ma a proposito possiamo dire di questa bevanda che è anche simbolo di festa e gioia, infatti il vino è segno di prosperità ed è presente nei banchetti delle feste e nelle occasioni più liete. Allora possiamo capire quanto l’Eucaristia sia legata alla nostra vita, anche per quanto riguarda la materia che la compone. Infatti questi elementi che hanno origine da Dio, e che vengono elaborati dal lavoro umano per diventare nutrimento per il corpo, grazie ad una “brillante trovata” di Gesù diventano cibo per la nostra anima. E come il pane quando lo mangiamo nutre il nostro corpo, così l’Eucaristia che noi mangiamo fa vivere e crescere la nostra anima. Potete capire allora perché Gesù abbia scelto il pane ed il vino per veicolare il nutrimento per la nostra anima: il cibo per il nostro corpo diventa anche cibo che sostiene e fa vivere e crescere la nostra anima per la vita spirituale e la prepara alla vita eterna. Dopo tutto questo sarà facile comprendere perché insieme al pane ed al vino possiamo presentare al Signore le nostre preghiere, il nostro lavoro, il nostro studio e tutta la nostra vita, ciò che abbiamo di bene e di male. Impariamo dunque a sfruttare al meglio in questo momento la nostra preghiera che si offre a Dio con i doni dell’offertorio.
Nelle messe più solenni il pane ed il vino vengono incensati insieme all’altare. Inoltre vengono incensati il sacerdote e i fedeli perché anche noi che ci comunichiamo con il corpo di Gesù siamo più strettamente uniti a lui, dei tabernacoli viventi, dei consanguinei di Dio!
Dopo l’offertorio il sacerdote compie il gesto di lavarsi le mani che è chiamato “lavabo”, è un gesto simbolico che è segno di purificazione dai peccati. Il rito di offertorio prosegue con l’invito fattoci dal sacerdote che dice “ Pregate, fratelli e sorelle, perché il mio e il vostro sacrificio sia gradito a Dio Padre Onnipotente.” Da queste parole possiamo capire che il sacerdote non compie una azione che riguarda solo lui, ma tutti noi! E celebra la Messa con noi e per noi.
A cura del Gruppo Liturgico Parrocchia Gesù Risorto
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