“Con Cristo” incontro storico-religioso

Giovedì 7 Aprile dopo la Santa Messa con i saluti dell’Arcivescovo, S.E. Mons. Andrea Bellandi, si darà inizio ufficialmente all’Esposizione Straordinaria della Sacra Sindone Salernitna nella Parrocchia del Gesù Risorto del Parco Arbostella, che si protrarrà fino al giorno di Pasqua, domenica 17 p.v.
Per tale evento particolare si è pensato di proporre un incontro storico-teologico-religioso dal titolo “Esperienze di sofferenza vissute con fede: spunti dai Vangeli”, moderato dall’Arch. Aniello Palumbo, con la partecipazione di Don Luigi Aversa, Direttore del Museo Diocesano “San Matteo”, di Mons. Gaetano Di Palma, che insegna Introduzione alla Sacra Scrittura ed Esegesi del Nuovo Testamento nella Sezione San Tommaso d’Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, e degli “Sposi in Cristo”, Mimmo e Tommasina Cosimato, che racconteranno la propria esperienza di fede.

BREVI CENNI STORICI
Le Clarisse del Convento di San Michele Arcangelo erano le tenutarie della copia della Sacra Sindone conservata a Torino. La Venerabile Maria Francesca di Savoia, terziaria clarissa, fece eseguire diverse copie e le distribuì a Chiese e Conventi dell’Ordine.
Pur mancando di documenti ufficiali, il cofanetto dove era conservata portava le insegne regali di Casa Savoia. Probabilmente un dono postumo alla morte della Venerabile avvenuta nel 1656; sul lato sinistro della Sindone salernitana vi è l’iscrizione “Ex tracum ex originali taurinense anno 1665″ (Tratto dall’originale torinese anno 1665).
La Sindone di Salerno però non può ritenersi Reliquia in senso stretto. La tradizione riferisce che le singole copie nell’atto della loro realizzazione furono tutte messe a contatto diretto con la Sindone di Torino. Sta di fatto che le Clarisse salernitane la esponevano nella propria Chiesa di San Michele Arcangelo. L’ostensione avveniva ogni anno nel periodo della Settimana Santa ed era considerata una Sacra Reliquia. Ancora oggi non mancano Salernitani che ne ricordano l’Ostensione, fatta con una cerimonia di grande solennità, che richiamava una notevole folla.

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