Il 30 Maggio, a conclusione del mese mariano, si è svolta la processione con la quale si è voluta affidare a Maria la sorte delle ragazze nigeriane rapite dagli estremisti islamici, di Meriam, condannata a morte per apostasia e di tutte le donne che soprattutto in questi ultimi tempi stanno subendo abusi e violenze di ogni genere, volti a negare la loro acquisita autonomia ed autodeterminazione. La processione ha visto la partecipazione di diverse associazioni che tutelano il mondo femminile, delle suore e di una comunità di ragazze nigeriane, che nel corso del corteo silenzioso, guidate dal suono di un bonghetto, hanno scandito i nomi delle 233 studentesse rapite. La processione si è conclusa con forti testimonianze di donne e ragazze, che hanno toccato il cuore dei tanti partecipanti.

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