Presentata stamani VatiVision. La nuova iniziativa è frutto della collaborazione tra Officina della comunicazione e Vetrya
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VatiVision è una piattaforma dove sarà possibile vedere in streaming contenuti on demand – film, documentari e serie TV – che si ispirano al messaggio cristiano. L’iniziativa, online dall’8 giugno, è stata presentata giovedì mattina.
Diffondere il messaggio cristiano
“Siamo felici di poter finalmente mettere a disposizione degli utenti un servizio di valore, frutto della sensibilità, della conoscenza e dell’esperienza che Officina della Comunicazione e Vetrya hanno maturato negli anni nei loro rispettivi settori– hanno dichiarato gli Amministratori delegati della società Nicola Salvi ed Elisabetta Sola – crediamo fortemente nel progetto VatiVision e nella sua mission, che è quella di offrire un servizio in grado di contribuire tramite le nuove tecnologie di cui disponiamo a diffondere ulteriormente il messaggio cristiano con contenuti di grande valore e spessore narrativo”.
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Importante condividere il bene
Commentando la nuova iniziativa, il prefetto per la comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini, ha affermato: “È bello che questo progetto nasca da privati che hanno capito l’importanza di una offerta di contenuti di qualità legati alla tradizione e alla cultura cattolica. Il Vaticano guarda con favore a questa iniziativa che non è istituzionale. Non è una cosa del Vaticano o della Chiesa, ma di imprenditori privati”. “Condividere – ha aggiunto il prefetto Ruffini – è la parola chiave di questo nostro tempo. Il problema è cosa condividiamo. Oggi più che mai sentiamo il bisogno di trovare luoghi dove trovare e condividere il bene, il bello. Luoghi dove ritrovarsi. Luoghi che sentiamo affini. Per questo credo che progetti come quello di Vativision siano importanti. Perché offrono una piattaforma di condivisione a chi cerca ancora un senso, una prospettiva. E in questo modo ridà valore alle cose, le fa rivivere; in questo caso riscatta i prodotti multimediali dal paradigma dell’usa e getta. Per questo penso che un progetto di piattaforma di distribuzione multimediale caratterizzato dalla verticalità di offerta possa senz’altro rispondere a un’esigenza molto diffusa: quella di poter accedere a contenuti di qualità e di spessore valoriale altrimenti introvabili, dispersi, dimenticati. Sono felice per questo che Vativision distribuirà anche alcuni prodotti realizzati in collaborazione con Vatican Media. Allo stesso tempo a scanso di equivoci è bene forse chiarire che il Vaticano non è né il censore né il detentore della linea editoriale di Vativision”.
Promuovere le potenzialità delle nuove tecnologie
In passato infatti VatiVision era stata erroneamente definita come se fosse “la Netflix del Vaticano”. In realtà non è così. VatiVision nasce dall’unione di due realtà imprenditoriali: Officina della Comunicazione, società di produzione cinematografica che ha realizzato, anche in collaborazione con diversi enti vaticani, produzioni destinate alla diffusione sui più importanti network nazionali e internazionali, ha incontrato Vetrya, gruppo italiano leader nello sviluppo di servizi, piattaforme e soluzioni digitali. Sponsor del progetto è UBI Banca. “In una stagione dell’evoluzione umana che vede un intreccio stretto con lo sviluppo della comunicazione digitale e in cui la diffusione dei contenuti liquidi soppianta la solidità dei messaggi – ha detto mons. Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze – si è alla ricerca di una nuova solidità non di forma ma di sostanza. Oggi più che mai deve avvenire, nella trasmissione di contenuti valoriali ciò che Papa Francesco indica parlando di epoca digitale e delle grandi potenzialità che le nuove tecnologie ci offrono”. Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Cei, si è soffermato sul nome stesso del progetto che svela l’obiettivo profondo che sta alla sua origine: “Vision rimanda alla natura profonda dell’iniziativa. Non è una semplice osservazione, ma una convergenza di sguardi che liberano l’orizzonte. La visione di audiovisivi, infatti, suscita interessi, emozioni, liberando l’essenza dell’essere. Nell’uso della tecnologia emerge una visione, appunto, di senso e di prospettiva capace di dare nuova linfa a progetti locali e nazionali. Anche così si rafforza quel senso di comunità di cui, in questo tempo di emergenza sanitaria, abbiamo sentito grande bisogno”.
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